Alessandro Spano

​Aggregazioni a Locarno : non perdiamo il secondo treno

26 ottobre 2015

Alessandro Spano, vice presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi

Domenica 18 ottobre, non è stata solo l'occasione per rinnovare il parlamento federale. Nella capitale ticinese si è giocata anche un'altra partita importante. A Bellinzona si è scritta la storia approvando in votazione popolare il primo progetto di aggregazioni comunali partito dal basso. Contrariamente a quanto avvenuto negli altri comuni ticinesi, i Sindaci del Bellinzonese - convinti dell'utilità del progetto - si sono alleati con un unico obiettivo: unire le forze per creare un comune unico forte e progettuale, che possa competere con Lugano e non solo. L'aggregazione permetterà a tutto il Bellinzonese di rispondere presente alla chiamata di Alptransit e di poter pianificare a livello regionale gli investimenti, vincendo così questa sfida. Ma quali sono le conseguenze di questo voto per il Locarnese?

Nel 2011 c'è stata la votazione consultiva approvata solo a Locarno e Mergoscia; in tutti gli altri comuni della regione l'aggregazione è stata rifiuta più o meno nettamente a causa di diversi motivi, tra cui, in particolar modo, la paura dei cittadini di perdere la propria identità comunale, di staccarsi dalle istituzioni locali e la rivalità tra Comuni.
Questa iper segmentazione comunale non ha permesso di essere progettuali a livello regionale come si vorrebbe e, soprattutto, non ha evitato di disperdere moltissime risorse ed energie. E gli esempi sono diversi. Penso ad esempio al Centro Balneare Regionale di Locarno e a quante riunioni tra commissioni, consigli comunali e municipi si è dovuto fare per approvare i crediti di sostegno al progetto. La riforma delle legge sulla polizia che ha creato l'istituzione dei poli è un altro esempio: con l'aggregazione dei comuni locarnesi avremmo evitato di avere due polizie-polo a distanza di 500 metri l'una dall'altra (una a Locarno e una ad Ascona) e la sottoscrizione di tutte le convenzioni comunali. Uno spreco di energie (quante riunioni sono state fatte da Brissago a Cugnasco-Gerra per firmare le convenzioni sulla polizia-polo?) e di soldi (quanto sono costate tutte queste riunioni al cittadino?) che hanno rallentato il lavoro comunale a discapito di progetti in favore dei cittadini.
Certo, à côté del voler evitare sprechi di soldi e energie ci vuole anche un progetto di regione, fatta di tante piccole idee che promuovano tutto il territorio e ne valorizzino le potenzialità. Ma allora cosa stiamo aspettando? A Locarno il Palazzo del Cinema è un investimento per tutta la regione, il palazzetto del ghiaccio ad Ascona e il museo del territorio a Losone anche, il palazzo dei congressi di Muralto idem… Che forse il fatto che nel Locarnese si continui a dire “sì alle aggregazioni ma solo con progetti seri" sia solo una scusa? Questo non è dato a sapere. Quello che sappiamo, però, è che attualmente da Brissago a Cugnasco-Gerra è impensabile proporre la creazione di un unico grande Comune, cosa invece pensata e (quasi) fatta a Bellinzona.

Speriamo quindi che il 18 ottobre sia da esempio per i Locarnesi e i suoi politici e che dia una scrollata a tutta la politica regionale, che non deve aspettare solo il Piano Cantonale delle Aggregazioni promosso dal Dipartimento delle Istituzioni, ma deve attivarsi da subito e ricominciare a parlare di aggregazioni e di (tanti) progetti regionali per non perdere il secondo treno. Nel 2011 il Cantone ci ha aspettato, ma nel 2017 Alptransit non lo farà.