Il volto della paura che ci spaventa
01 luglio 2015

Alessandro Spano, membro del Partito Liberale Radicale Ticinese
Che l'Unione Europea non fosse un'istituzione organizzata, ma, al contrario, macchinosa e burocratica, lo si sapeva già. Le recenti migrazioni dai paesi africani verso il Vecchio Continente hanno accentuato ancora di più questo problema, mettendo a dura prova i paesi e l'Unione stessa. Basti pensare che paesi fondatori come Francia e Germania hanno iniziato a chiudere le loro frontiere per mettersi al riparo dalle ondate migratorie, mettendo così in seria discussione i principi che loro stessi avevano scritto nero su bianco. Penso, ad esempio, alla solidarietà tra nazioni o alla politica migratoria comune. A questo dobbiamo aggiungere alla critica situazione dell'Italia, che ancora è alla ricerca di un proprio assetto organizzativo-politico definitivo e che ha, quindi, ancora diversi problemi da risolvere al suo interno, soprattutto quello che riguarda i migranti.
Invece la Svizzera no, sta resistendo a questa ondata e ha innalzato il livello di guardia alle frontiere paventando la chiusura delle stesse. Certo, non sta a noi risolvere i problemi dell'Unione Europea e dell'Italia. Certo, non possiamo accogliere l'intero continente nero. Certo, dobbiamo difendere la nostra cultura e la nostra identità. Certo, ma da chi e da che cosa? Questo non significa però che dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia e fregarcene di chi sta peggio di noi.
Mi sento in dovere di combattere chi, con molta superficialità e facilità, inneggia all'egoismo e alla crudeltà. Sui vari social network abbiamo assistito negli ultimi giorni a un crescendo di attacchi personali e idee pericolose per risolvere la situazione dei migranti. “Fass90 carico e militari alle frontiere", “statevene a casa vostra", “se fate i buonisti accoglieteli voi" e così via. No, io non ci sto. Non ci sto che le nostre Istituzioni non intervengano in aiuto di queste persone. La nostra piccola parte va fatta e di margine ne abbiamo. Penso al possibile intervento dell'esercito con le sue truppe sanitarie e di salvataggio: un intervento rapido al confine permetterebbe di istallare tende e ospedali da campo in poco tempo per poter accogliere un determinato numero di immigrati e di poterli controllare evitando problemi sanitari e di ordine pubblico. E i vantaggi sarebbero molti.
In questi giorni riflettevo, inoltre, su alcune cose. Riflettevo, ad esempio, sul fatto che mio nonno ancora oggi racconta di quando doveva scappare, a 4 anni, dalle bombe dei tedeschi durante la Seconda guerra mondiale. Non parlo di secoli fa né tantomeno di paesi sperduti dall'altra parte del mondo; questo per dire che oggi tendiamo a non interessarci di persone e bambini che invece di giocare a pallone in cortile, devono scappare dalla guerra e schivare bombe, ma non molti anni fa, anche persone che vivono tra noi quotidianamente l'hanno fatto. La situazione geo-politica era diversa, d'accordo, ma non i sentimenti di chi doveva scappare.
Riflettevo anche su quanto siamo fortunati. È palese e la morale non sta a me farla, ma a volte dobbiamo fermarci in mezzo a questa società superficiale dove tutto è dato per scontato e a questa vita frenetica. Fermatevi e riflettete, pensate a quante cose oggi abbiamo e diamo per acquisito ma che molti non hanno e vorrebbero avere. Di San Francesco ce n'era solo uno e questo non significa che da domani cambiamo la nostra vita ticinese in una vita da clandestini. No di certo, però almeno evitiamo di sputare in faccia a chi non sa cosa vuol dire vivere liberamente, a chi non sa cosa vuol dire prendere un treno o un aereo, a chi sa, invece, cosa vuol dire scappare da regimi oppressivi e affrontare un viaggio in mare su quattro assi tentando di salvare i propri figli.
E chi scappa - dalla guerra, dalle bombe, dalla povertà ed è disposto a tutto pur di poter vivere - ha un volto, un nome, un'identità e un diritto che noi stiamo prendendo a calci: il diritto alla dignità della persona. Dignità che oggi è scritta nero su bianco nella nostra Costituzione, ma che noi stiamo violando chiudendogli in faccia le porte della vita.
Fonte foto: http://www.dagospia.com/img/patch/12-2014/barcone-immigrati-621350.png