Alessandro Spano

Il passo del San Gottardo

29 maggio 2015

Il Passo del San Gottardo rimarrà probabilmente chiuso per diverse settimane a causa di una frana; non solo, qualche settimana fa, un deragliamento di treni nei pressi di Erstfeld, ha provocato la cancellazione di tutti i collegamenti tra il Ticino e la Svizzera interna. Ciò ha portato tutti i passeggeri in direzione Ticino e nord delle Alpi a transitare da Domodossola e quindi a un sovraffollamento disumano sui treni (ciò per un solo giorno). Cosa accadrà in inverno, se dovesse avvenire la chiusura della galleria autostradale per 300 giorni con la sola via ferroviaria aperta e tutt'altro che stabile? Quanto accaduto mi ha fatto pensare a quanto siano instabili i nostri collegamenti con il nord delle Alpi.

La tematica diventa ancora più scottante in vista della votazione sul risanamento della galleria del San Gottardo. Se il popolo svizzero non avrà a cuore il nostro Cantone e non si schiererà chiaramente a favore del secondo tubo per risanare la galleria… noi ticinesi rimarremo isolati! Si sente spesso dire che “tanto ci sarà l'alternativa del passo quando la galleria sarà chiusa per 3 anni": con i fatti che succedono in questi giorni non sarà certamente così, anzi. E in inverno? In fondo il passo, quando il tempo lo permette, rimane aperto non più di 4-5 mesi all'anno. In caso di chiusura della galleria autostradale, l'unica via saranno i treni navetta la cui efficienza è ancora tutta da stabilire. Basti pensare che – come diceva ViaSuisse durante il week end lungo di vacanza - pure le navette della Furka (i cui transiti non sono importanti come quelli del Gottardo) già avevano un ritardo di oltre mezzora. E vogliamo avere un simile sistema in Ticino? Andremmo incontro a un caos totale e al collasso delle nostre vie di comunicazione con il resto della Svizzera. Non dimentichiamoci, inoltre, che siamo al centro di due grandi poli economici come Zurigo e Milano, che comunicano tra loro anche grazie al San Gottardo.

L'unica soluzione valida è procedere con il risanamento della galleria costruendo un secondo tubo, il tutto non aumentando la capacità e mantenendo una sola corsia per senso di marcia, rispettando il volere del popolo che ha iscritto nella Costituzione. Solo così il nostro Cantone continuerà ad avere una via aperta anche al Nord delle Alpi.