Alessandro Spano

​(Im)mobilità ticinese

26 marzo 2015

Alessandro Spano, candidato PLRT al Gran Consiglio

Rispetto a centinaia di anni fa, oggi abbiamo la fortuna di vivere in una società che custodisce i diritti fondamentali. Oggi siamo liberi, possiamo pensare e dire ciò che vogliamo, votare o no, chi e quando vogliamo. Possiamo anche raccogliere le firme per far cadere il Governo. Ma siamo liberi di spostarci come e quando vogliamo? I Locarnesi e i Momo' lo sanno bene, muoversi è sempre più difficile.

Nel Mendrisiotto questo è sicuramente dovuto al grande afflusso di frontalieri che viaggiano uno per macchina e se, in questo senso, qualcosa si è mosso, molto c'è ancora da fare: la mobilità aziendale, la ferrovia Stabio-Arcisate e i bus che varcano il confine sono soluzioni che vanno attuate al più presto, accelerandone l'iter. Non solo, anche la mentalità ticinese che predilige il mezzo privato al mezzo pubblico influisce parecchio. Bisogna, quindi, urgentemente mettere in atto una strategia globale, che incentivi i residenti ad usare treni e bus e, allo stesso tempo, aumenti l'offerta dei trasporti pubblici; anche la loro efficacia va migliorata, poiché è inutile non avere nemmeno un bus che colleghi il centro urbano alla zona periferica.

Nel Locarnese, invece, la causa è la pessima pianificazione territoriale, che non permette ai bus di avere una propria corsia preferenziale, al contrario di grandi Città come Ginevra o Zurigo. Oggi i bus circolano sulle strade tra le auto, rimanendo schiacciati come sandwich nel traffico cittadino. Recentemente sono stato nella Città di Calvino e nonostante ci fossero il Salone dell'Auto e i negoziati di pace sul nucleare, delle colonne non si vedeva nemmeno l'ombra. Questo perché i tram e i bus circolano sulla propria corsia e l'uso del mezzo pubblico è elevato. Rivedere la pianificazione territoriale è un lavoro difficile e lungo, ma a breve s'imporrà una revisione poiché la situazione è sempre più insostenibile.

In concreto, abbiamo diverse soluzioni da attuare che si inglobano in una strategia globale: possiamo potenziare i bus negli orari di punta e negli orari notturni, aumentare i collegamenti tra le Città e le Valli, creare corsie preferenziali per i bus e migliorarne le coincidenze con i TiLo, diminuire i prezzi degli abbonamenti e, infine, avviare uno studio di fattibilità per una metropolitana in Ticino sul modello di Losanna.

Il prossimo Parlamento sarà, quindi, chiamato a risolvere nel più breve tempo possibile il problema dell'(im)mobilità in Ticino, riconquistando anche la libertà di movimento. Io ci sono.