Alessandro Spano

​Massaggio cardiaco al Pardo

28 agosto 2014

Alessandro Spano, vice presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi

Era circa un anno fa, quando abbiamo deciso di rilanciare il dibattito sulla (ri)animazione di Locarno e del Locarnese per i giovani (e meno giovani), impegnandoci in prima linea. Il tempo è passato velocemente e oggi possiamo fare un primo bilancio intermedio.

La voglia di fare qualcosa per le cittadine e i cittadini di tutta la nostra regione ci ha portato a discutere e dibattere sui giornali, sui social media e sui portali online. Non solo, abbiamo avuto la possibilità di affrontare la problematica con il Sindaco e il Capo Dicastero, ai quali abbiamo portato le nostre – e soprattutto vostre – idee e impressioni, che abbiamo raccolto durante il pellegrinaggio nei bar e nei vicoli della Città. Ascoltare, discutere e agire. Abbiamo presentato la tematica anche al comitato della Sezione PLR che – grazie al suo Presidente De Lorenzi – non ha esitato a voler comprender meglio la problematica, confrontandoci apertamente.

Quando quest'anno il nostro benamato Pardo è uscito dalla tana per entrare in Piazza Grande, la sua foresta, il problema si è ripresentato. Il Municipio ha infatti previsto disposizioni speciali per questa grande manifestazione – capace di andare ben oltre le sterili polemiche provinciali – che, purtroppo, non sono bastate.

Non si tratta di dare il via a un Festival della molestia, in cui la Città si trasforma in una discarica di rifiuti e toilette all'aperto; bensì si tratta di dare la possibilità ai privati - in pieno stile liberale - di poter esercitare la professione del ristoratore senza troppi vincoli burocratici e norme che ne limitano l'imprenditorialità, in una Città, oltretutto, che al turismo deve gran parte del merito per la propria crescita economica e sociale.

Come? Durante tutto l'arco dell'anno togliendo quei vincoli legali che stabiliscono un numero massimo di deroghe al numero di eventi con musica live da poter organizzare con, à côté, piccole grigliate. Durante il Festival - per tornare al tema principale - concedendo delle deroghe (come fatto) all'orario di chiusura e togliere soprattutto quell’ostacolo burocratico che non permette di poter ascoltare musica all'aperto oltre le 23:00. Una norma che crea più mal(r)umore che silenzio. Il vincolo di tale ordinanza sembrava spesso inamovibile e comunque da mezzanotte c’era il coprifuoco musicale. Inutile spiegarvi come juniors e seniors abbiano potuto godere con il freno a mano tirato la cornice del Festival, che attira migliaia di persone con attività e iniziative nuove, dinamiche, multicolore e di sicuro richiamo per molta gente. Gente che desidera vivere a pieno ritmo le mille e più opportunità di scambi culturali che il Festival e la nostra preziosa regione ci offrono.

Ciò non è stato fatto e, difatti, la delusione e il « no-ma-non-ci-posso-credere » che rimbalzava di bocca in bocca nelle serate festivaliere da poco concluse, sono sfociati in una pagina - After Pardo - creata su Facebook da cittadini per ribellarsi alla situazione in cui dalle 23 vigeva un silenzio che ha comunque generato rumore militante. Come movimento giovanile abbiamo dunque capito che la strada è ancora lunga con tornanti in salita mica da poco.

Sulla scorta di tutte le proteste e le reazioni che abbiamo ascoltato e che ci sono state inviate, degli esempi di altre Città, delle testimonianze di residenti e gerenti, non ci fermeremo. Con l’aiuto di tutti - dal Sindaco ai cittadini e ai ristoratori - permetteremo al Pardo di non dover andare ogni volta a letto con l’amaro in bocca.